di Sofia Tramonto
La ginnasta Vanessa Ferrari all’età di 33 anni ha deciso di lasciare la ginnastica, lo aveva già accennato alle Olimpiadi di Parigi, ma ora è ufficiale.
“Avrei voluto salutare i tifosi con un’ultima gara importante, a Parigi ho sofferto. D’Amato ed Esposito le mie eredi? Non mi piacciono i paragoni, fin da quando li facevano a me. I disturbi alimentari? Oggi non è un tabù parlarne, e lo sport è cambiato.”
Queste sono le sue parole riguardo il ritiro confermato qualche giorno fa. L’assenza agli ultimi giochi per l’infortunio al polpaccio, è stato troppo per Vanessa.
A soli 15 anni e 33 chili, sulla pedana di Aarhus conquistò la sua prima medaglia d’oro mondiale nella storia della ginnastica artistica femminile italiana. È stata l’unica ginnasta italiana a partecipare a quattro edizioni dei giochi olimpici. E' stata un seme che ha fatto germogliare l’Italia vincente di oggi, grazie alla sua passione e determinazione.
Vanessa, la cui madre è di origini bulgare, ha trascorso la sua infanzia in provincia di Cremona, dove nel 1993 nascono i suoi due fratelli gemelli Ivan e Michele.
Il 23 ottobre 2006 a Roma, riceve il Collare d’oro del CONI; l’8 gennaio 2007 gli viene attribuita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, su iniziativa del Presidente della Repubblica.
Ma vediamo i momenti più salienti e importanti della sua carriera, che l’hanno portata a diventare la stella della ginnastica italiana.
Era il lontano 1997, quando presso la società Brixia, Vanessa entrò per la prima volta in una palestra di ginnastica, e una volta uscita rimase ammaliata da questo sport.
Nel 2001 partecipò al campionato di categoria C1, portando a casa la vittoria. Nel 2002 vinse il campionato della Categoria delle Allieve ed entrò a fare parte della nazionale italiana junior, classificandosi seconda in Italia-Gran Bretagna.
Successivamente partecipò alla serie C e nel 2003 alla serie A, alla Coppa Europa. Nel 2004 venne schierata con la Nazionale A contro la Nazionale B.
La sua stagione proseguì con il titolo nazionale alle parallele asimmetriche ai Campionati Assoluti, si classificò solamente ottava nel concorso individuale per un infortunio durante il riscaldamento.
Aprì la sua carriera Senior nel 2006 vincendo la Serie A1 per la quarta volta; ma nel 2008 in vista dei giochi olimpici di Pechino 2008, sentì la necessità di allenarsi in una struttura di alto livello e la Brixia ottiene un nuovo impianto offerto dalla ditta scozzese Algeco.
Il 16 ottobre 2006 si qualificò ai Campionati mondiali di Aarhus, essendo così la prima ginnasta italiana a qualificarsi per quattro Campionati mondiali.
Nel 2007 conquistò l’ottava Serie A1 per la Brixia, e il 12 agosto vinse per la terza volta il titolo individuale dei Campionati Assoluti. Durante le qualificazioni dei Giochi Olimpici di Pechino, Vanessa cadde dalle parallele provocandosi una frattura all’osso navicolare, ma nonostante l’infortunio continuò a gareggiare e ottenne la quarta posizione, miglior risultato per la nazionale italiana a un mondiale.
Purtroppo, per l’infortunio al piede che non le dava pace, ai campionati europei ottenne punteggi molto bassi. Dopo soffrì di una forte infiammazione al tendine d’achille che non le permise di allenarsi al meglio. Ai suoi primi giochi olimpici, a Pechino, fu l’unica minorenne della squadra italiana. Nonostante la tendinite acuta, riuscì ad ottenne il decimo posto.
Dopo un lungo periodo di riabilitazione, Vanessa si ripresentò nelle gare ufficiali a marzo 2009. Grazie a lei, la Brixia in dodici anni diventò la prima società di ginnastica in Italia a conquistare la stella. Nei mesi successivi subì diverse operazioni per risolvere i problemi fisici, e nel 2009 si tesserò al Centro Sportivo dell’Esercito, ma continuò a gareggiare per la Brixia.
Vanessa aprì il 2010 con l’ottavo titolo del campionato A1, successivamente partecipò alla Coppa del Mondo, agli europei di Berlino e ai mondiali di Tokyo, dove fu ancora impossibilitata da un infortunio durante il riscaldamento.
Nel 2012, a una settimana dal Trofeo Città di Jesolo, si infortunò alla caviglia scivolando dalla trave, ma nonostante tutto, venne comunque convocata per gli europei a Mosca.
A marzo 2015 dichiarò di aver avuto la mononucleosi (infezione che produce affaticamento), infatti dovette rinunciare agli europei di Montpellier. Una volta guarita dalla mononucleosi, subentrano numerosi problemi al tendine d’achille, che la fanno sottoporre a numerosi interventi, infatti tra il 2017 e il 2019, fece un lungo stop dalle gare, ben 500 giorni! Dopo successe anche alle caviglie, per le quali si sottopose a due interventi. Poi ci fu il coronavirus, che fece annullare tutte le gare tra 2020 e 2021.
Il 25 luglio 2021 riprendono le qualificazioni per i Giochi olimpici di Tokyo.
Ed infine il 27 giugno 2024, un mese prima delle Olimpiadi di Parigi, Vanessa annuncia la lesione muscolare al polpaccio, e di conseguenza salterà i suoi quinti Giochi olimpici. Questo la porterà ad annunciare, il 9 ottobre, il proprio ritiro dalla ginnastica.
Dopo tanti sacrifici ed operazioni per gli infortuni, decide di dire basta e chiudere la sua carriera.
Vanessa Ferrari è stata sicuramente un eccezionale esempio di determinazione e forza interiore, che, per tanti anni, non si è fermata e abbattuta davanti alle difficoltà. Sicuramente un modello da seguire.
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