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  • Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

Uomini = Donne? Direi di sì!

di Marta Landenna

In molti Paesi nascere maschio o femmina non è indifferente, infatti può condizionare in modo determinante le proprie opportunità di vita. Essere donna, in molti paesi, significa non avere un’istruzione (come in Pakistan), essere venduta ad un trafficante di giovani ragazze (come in alcune famiglie povere in Brasile)e a volte persino uccise. Alcuni di voi potrebbero pensare che non è un vostro problema, che accade in Paesi lontani dal nostro, ma purtroppo anche in Italia, fin da piccoli, siamo vittime di stereotipi di genere che considerano la donna fragile, non adatta a certi compiti, e dipinge l’uomo come “adatto al comando”.

Molta gente pensa che essere infermiera sia un lavoro da donna e che solo un uomo può essere a capo di un’azienda. Perché nei film le donne in ambito lavorativo sono quasi sempre le segretarie mentre gli uomini sono i loro capi?

Nel nostro Paese una donna che lavora tanto quanto un uomo guadagna circa il 14% in meno di lui. Vi sembra corretto? Eppure svolgono le stesse mansioni, e spesso la donna è più efficiente.

Quando un uomo fa un colloquio di lavoro non gli viene mai chiesto se intende farsi una famiglia, le donne vengono licenziate per questo.

Ne avrete sentito parlare tante di quelle volte che non ne potrete più di sentire queste cose, ma è un argomento importante ed è giusto parlarne. Ognuno di noi deve provare a fare qualcosa nel proprio piccolo, iniziando a non accettare le piccole ingiustizie, a dire la propria senza lasciar correre, anche quando nel linguaggio comune si usano frasi che chiaramente sono ghettizzanti nei confronti della donna (ad esempio: “Oggi la mia collega è acida, avrà il suo ciclo”, oppure “E’ meglio che si dia ai fornelli”...).

Non bisogna mai fare come se nulla fosse, perché per arrivare, un giorno, a far sì che donne e uomini possano essere ritenuti di pare valore dalla società, bisogna innanzitutto fare dei cambiamenti culturali. Io non voglio crescere in un Paese dove una ragazza ha paura di camminare da sola per strada la sera o non ha la libertà di vestirsi come vuole. Voglio andare avanti sapendo che tutto il mio impegno nello studio mi porterà a un lavoro grazie al quale io possa riuscire a sfamare la mia futura famiglia anche da sola, guadagnando come qualsiasi altro uomo.

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