di Letizia Sala
A chi è finito qui per caso.
A chi ha scelto il Greppi perché era comodo coi mezzi.
A chi invece sentiva dentro di sé un senso di appartenenza, ancora prima di far parte di tutto questo.
A tutti quelli che ci hanno raggiunto a percorso già iniziato.
A tutti quelli che ci hanno lasciato, a percorso mai concluso.
A tutti loro, insomma, a tutti noi, va questo pensiero.
Perché ormai, come un’onda, sono arrivate tutte le ultime ricorrenze. L’ultima verifica. L’ultima assemblea. L’ultima spiegazione di materie che forse non studieremo mai più nella nostra vita.
E il pensiero che tutto questo stia già finendo è assurdo. Forse perché ci sentiamo privati di due anni di triennio passati quasi sempre in DAD. Forse perché di tutti i viaggi che ci sono stati promessi all’open day del linguistico, ne abbiamo fatto mezzo. O forse -e vorremmo non fosse così, ma dentro di noi sappiamo che è questa la verità- semplicemente la voglia di crescere con cui siamo arrivati in prima superiore ha lasciato il posto alla paura di quello che verrà.
Che poi, di sicuro c’è chi non vede l’ora di farla finita con le superiori. I prof che ti rincorrono perché hanno bisogno di voti, le spiegazioni a metà, le spiegazioni infinite, il curriculum dello studente. Però come si fa a dire che non sentiremo mai nemmeno un briciolo di nostalgia per tutto questo?
Lasciamo un attimo da parte burocrazia, voti, programmi non finiti, ansia, maturità. Oltre a tutte queste cose, l’ultimo anno è un universo a sé. Il rapporto coi prof cambia; le antipatie tra compagni, che fino alla terza e alla quarta sembravano insormontabili, si affievoliscono; e i gruppetti in cui la classe è stata divisa per anni si scoprono tutti insieme seduti a un tavolo di Montecatini Terme a ubriacarsi.
In quinta si diventa maturi. Si diventa grandi.
E questo spaventa. Spaventa pensare che presto saremo da soli davanti a una commissione. Spaventa pensare che i punti di riferimento a cui ci eravamo ancorati tra poco ci vedranno salpare. Spaventa pensare che quella valigia tenuta aperta dalla cancellazione del nostro volo per Siviglia nel febbraio 2020 ormai si è già riempita e svuotata dei vestiti per la gita di quinta.
Noi c’eravamo quando i pavimenti erano verdi e pieni di amianto. Abbiamo visto la scuola cambiare, il preside, il corpo docenti, e infine siamo cambiati pure noi -anche se questo è il cambiamento più difficile da accettare.
Ormai è fatta però. Lasceremo volare quei palloncini, ma non lasceremo mai andare i ricordi di cinque anni passati qui. Nel bene e nel male, il VG lo porteremo sempre con noi.
L’augurio per tutti noi, quindi, è che quelle che oggi sembrano enormi tempeste, in futuro si riveleranno essere semplicemente dolci ricordi e stupide “pare”.
Un in bocca al lupo a tutti noi, maturandi del 2022.
Grazie a Letizia
Questo è anche l'ultimo articolo di Letizia per il FOGLIO DI VILLAGREPPI, almeno da studentessa. La redazione la vuole ringraziare per l'impegno, la serietà, l'importante apporto che ha dato negli anni in cui ha collaborato con il blog magazine. E le augura un futuro radioso ricco di soddisfazioni.
Se Letizia, in futuro, volesse inviarci ancora qualche articolo, saremo felici di pubblicarlo!
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