di Vasco Mercatanti
E' ormai da sette mesi che il Covid-19 è entrato a far parte delle nostre vite.
Dopo i primi durissimi mesi vissuti tra le mura domestiche, stiamo tutti cercando di convivere con il virus senza stravolgere la nostra quotidianità. A causa di un'estate non proprio attenta e la riapertura delle scuole e delle attività lavorative, negli ultimi giorni abbiamo assistito a un notevole aumento dei contagi. Nonostante il bollettino ci preoccupi, c'è qualcuno che si trova in una situazione decisamente peggiore di quella italiana: non sto parlando degli Stati Uniti o dell'India, bensì dei nostri "cugini" francesi. A Parigi, infatti, la curva continua a crescere e si viaggia a una frequenza di 20 000 positivi al giorno. A questo proposito, ho intervistato Ethan Vermandel, un ragazzo di 16 anni di Bourg-en-Bresse, cittadina nel sud-est francese, per capire come vanno veramente le cose oltralpe.
Come si evolve la situazione Covid nella tua regione?
La situazione è piuttosto complicata e sta peggiorando, ci sono sempre più casi e gli ospedali sono in difficoltà.
Quando è cominciato l'anno scolastico?
E' iniziato il 2 settembre.
Come è organizzata la tua scuola?
Ora siamo obbligati a indossare la mascherina tutto il tempo, c'è gel igienizzante disponibile ovunque nella struttura e dobbiamo rispettare le distanze sociali e i "gestes barrières" (lavarsi le mani molto regolarmente, tossire o starnutire nel gomito, usare fazzoletti usa e getta e buttarli nella spazzatura, non toccarsi il viso, salutare senza stringere la mano, evitare gli abbracci, rispettare una distanza fisica di almeno un metro, ndr)
La mascherina è obbligatoria?
Al liceo sì, è obbligatoria, ma per il momento non per strada. Ad esempio a calcio devi indossarla prima e dopo le partite o quando assisti a una partita.
Come vivi personalmente queste restrizioni?
Personalmente non mi pesano molto, l'unico aspetto che mi infastidisce di questa situazione è che sono vietati gli assembramenti con più di 10 persone e quindi non posso festeggiare con i miei amici, ma per il resto la vivo bene.
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