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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

CINQUE ANNI CHE PORTO NEL CUORE

di Debora Barulli


Tanti sono i ricordi che mi legano ai lunghi cinque anni passati all'interno di mura grigie di Villa Greppi, le quali spesso apparivano soffocanti, talmente tanto da togliere il fiato. Oggi però, a percorso concluso, posso dire che quelle mura non hanno fatto altro che proteggermi, rendendomi ancora più forte. Ho frequentato il liceo linguistico, e posso dire che mi ha regalato tanto: un metodo di studio serio ed efficace, un curriculum ricco e professionale, viaggi indimenticabili.

Ma soprattutto, in questi cinque anni, ho avuto la possibilità di incontrare amiche meravigliose, che mi hanno accompagnato in questo cammino, nonché splendidi professori, i quali hanno saputo credere in me e nelle mie capacità fino alla fine.

Mi rivolgo a tutti gli studenti che stanno ancora vivendo il loro percorso a Villa Greppi: ci saranno dei momenti difficili, in cui tutto vi sembrerà inutile e vorrete mollare la presa. Non fatelo, tenete duro. Vi assicuro che, una volta usciti dal liceo, capirete che ne sarà valsa davvero la pena. Vivrete il mondo dell’università con più sicurezza e determinazione e tutto vi apparirà più semplice e leggero. Il carico di studio, ovviamente, sarà sempre consistente e impegnativo, ma avrete il giusto metodo per affrontarlo nei migliori dei modi. Villa Greppi è la dimostrazione che il duro lavoro paga sempre, che è proprio dalle difficoltà che si impara maggiormente e si diventa più forti.

Nonostante le lacrime, le ansie e le incomprensioni, considero il mio percorso a Villa Greppi prezioso. Sono stati cinque anni faticosi, ma ricchi e unici, che porto nel cuore.


Debora Barulli

(Questo articolo è apparso sull'ultimo numero - dicembre 2018 - del giornalino cartaceo)

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