Perché festeggiare il 25 aprile, festa della Liberazione? Ma Liberazione da che?
Festeggiare il 25 aprile è importante, perché è da quella data che la nostra nazione ha incominciato un processo che ha portato ad avere una Costituzione ed essere un Paese democratico. Siamo stati liberati da una dittatura che aveva distrutto l'Italia, che incarcerava (come oggi sta succedendo in Egitto e in Turchia) chi la pensava in un modo diverso e credeva nella libertà, liberati da un regime che non permetteva di lavorare a chi non aderiva al Fascismo, che permetteva che squadre di picchiatori uccidessero e torturassero impuniti. E chi, ancora oggi, vuole far credere che tutto questo non è stato vero, che sia una Storia falsata, è in malafede e vuole pericolosamente negare un passato da non dimenticare.
Non dimenticare è fondamentale per almeno due motivi. Come monito per preservare la democrazia, che molti, troppi, danno per scontata, ma che in realtà deve essere coltivata e protetta costantemente. Inoltre come omaggio a tutti i giovani partigiani e partigiane che sono morti o hanno rischiato la loro vita perché erano stanchi dei soprusi e, grazie ai loro sacrifici, oggi siamo un Paese democratico. Erano giovani che hanno avuto il coraggio di lasciare tutto e, con poche cose in uno zaino, sono fuggiti sulle montagne per combattere fascisti e nazisti. Una condizione che oggi, forse, facciamo fatica a comprendere.
Per festeggiare questo giorno, vi invito ad ascoltare le interviste di coloro che, in quel 25 aprile 1945, erano giovani come voi. Sono racconti importanti e preziosi, perché il tempo passa inesorabile, i giovani partigiani invecchiano e muoiono. Tocca a tutti noi festeggiare per non dimenticare.
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