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Immagine del redattoreIl Foglio di Villa Greppi

ANDY WARHOL - L’alchimista degli anni Settanta è a Monza



di Elisa Ratti


La mostra di Andy Warhol, uno dei maestri assoluti del Novecento, padre indiscusso della POP ART, è visitabile fino al 28 aprile in una location d’eccezione: nell’Orangerie della Reggia di Monza.

La rassegna presenta 140 opere che si sviluppano lungo un percorso ordinato, dove sono riconoscibili le icone della sua arte; tra queste la serie dedicata a Jackie e John Kennedy o le immagini del mito di Marilyn Monroe, o i ritratti di Muhammad Alì e di Mao Tse Tung.

Ogni saletta è a tema, in ognuna sono presentate le sue opere simbolo, attraverso le quali si analizza il cambiamento economico e culturale che viveva l’America degli anni Sessanta.

Andy Warhol è presentato come un moderno alchimista in grado di saper utilizzare nella sua arte diversi materiali, sfruttandone le caratteristiche in modo inedito, passando dalla fotografia alla serigrafia su seta, al disegno su tela e carta, il tutto in un’esplosione di colore quasi psichedelica.

Tra le opere esposte una particolare attenzione è rivolta alla rassegna di copertine musicali da lui create, che denotano la sua passione per la musica, per gli album e gli LP in vinile dei gruppi musicali storici e degli artisti di fama mondiale.

Una nota particolare è rivolta al rapporto che l’artista aveva con la società dei consumi: lui rappresentava le icone del consumismo, come la bottiglia di Coca-Cola, le lattine di zuppa Campbell, le banconote di dollari Americani, tutti oggetti materialistici che fanno parte dell’immaginario collettivo e che sono le fondamenta dell’America di oggi. Ma anche la serializzazione e la mercificazione delle persone famose, come il volto di Marilyn Monroe, che è divenuta un’icona e dimostra come la ripetizione delle immagini si imprima nella nostra mente. E proprio il bombardamento pubblicitario fu il bersaglio delle denunce della Pop Art, che superò l’apparenza con l’immagine che si fa icona.

L’artista aveva una sorta di ossessione verso alcuni oggetti che trasforma in simboli di tutto ciò che si può comprare o vendere, simboli effimeri che sono la base della nostra vita; il suo obiettivo era quello di scoprire la verità, non la realtà, l’essenza della contemporaneità e denunciarla attraverso la sua arte.

Una parte della mostra è dedicata al tema della rivoluzione sessuale di cui lui ne fu testimone e principale artefice, circondandosi di personaggi eccentrici senza inibizioni e travestendosi lui stesso con abiti femminili.

La libertà in ogni sua forma senza forzature e visibile nel filmato finale.

La mostra è un susseguirsi di colore rivisitato in chiave seriale come segno tangibile di modernità e di interpretazione dell’arte di Warhol.


L’ingresso da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00

Sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30

Prezzi: intero 10.00 euro / ridotto (7/18 anni) 8.00 euro

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