di Gabriele Piazzi
Tutti gli appassionati della saga di Rocky Balboa si ricordano sicuramente del mitico “Rocky IV”, uscito nel 1985; quarto capitolo dove si fanno le conoscenze del pugile russo Ivan Drago, il quale durante un incontro in America uccide il grande pugile Apollo Creed, amico stretto di Rocky; il pugile di Philadelphia, quindi, sfida Drago in una rivincita in Russia. Il match viene vinto da Rocky che, così facendo, vendica l’amico e umilia il rivale davanti alla sua nazione.
“Gli spettri del passato non ci abbandonano mai”: con questa frase si potrebbe descrivere Creed II. Oltre 30 anni dopo il match che fu fatale al padre Apollo, Adonis Creed (interpretato da Michael B. Jordan) viene sfidato da Ivan Drago e suo figlio Viktor, tornati per prendersi una rivincita personale verso Rocky. Adonis sta vivendo un periodo fantastico nella sua vita: è appena diventato campione dei pesi massimi, si è sposato e sta per avere una figlia con la compagna Bianca. Il ritorno del pugile russo spaventa Rocky, allenatore di Adonis, che cerca di dissuadere il ragazzo dall’accettare la sfida per evitare di rivivere la tragedia di trent’anni prima. Ma Adonis è testardo e decide di raccogliere la sfida anche senza Rocky al suo fianco, convinto di poter vincere.
Il giorno dell’incontro, al contrario, il ragazzo si trova in difficoltà contro il russo, che si impone sia per tecnica sia per prestanza fisica; per fortuna Viktor compie un’infrazione e l’incontro è sospeso, ma nonostante ciò resta la sconfitta morale di Adonis. Il ragazzo, dopo la riabilitazioni per le fratture e contusioni riportate, affronta un periodo di depressione dove non riesce a ricominciare a boxare. Provvidenziale è il ritorno di Rocky che lo convince a ricominciare gli allenamenti per arrivare pronto alla rivincita, che si terrà nella terra avversaria, la Russia. Visti i risultati poco soddisfacenti del pugile, Rocky decide di portarlo in una palestra nel mezzo del deserto, una sorta di tempio dove si allenano e si sono allenati i più grandi pugili di sempre. Dopo tre settimane passate in questo luogo Creed è più pronto e più determinato che mai per andare in Russia ed affrontare il rivale Viktor.
Lo stadio di Mosca è stracolmo, tutti vogliono vedere il grande match: Creed contro Drago! Dopo più di 30 anni. Le entrate dei pugili sono maestose Viktor viene accolto da un’ovazione da parte del pubblico di casa; mentre Adonis viene fischiato ma non sembra interessarsene. La campanella suona e inizia l’incontro! Subito si nota il cambiamento da parte del ragazzo americano che non si fa sopraffare dal gigante russo. Volano colpi da entrambi le parti e il match è equilibrato per le prime quattro riprese. Durante il quinto round Viktor colpisce ancora duro sulle costole di Adonis che già aveva fratturato al primo loro incontro. Ma Creed supera il momento di difficolta e all’ottava ripresa quando ha totalmente preso vantaggio sul russo, chiudendolo all’angolo e colpendolo con determinazione per andare alla vittoria, avviene il colpo di scena… Ivan molla la spugna! Il padre ferma l’incontro e ritira il figlio; primo atto di cuore del padre verso il figlio, dopo una vita passata a trattarlo solo come una macchina del pugilato; i due si abbracciano e il padre sussurra al figlio che il loro risultato era dignitoso e che ha deciso di fermare l’incontro poiché temeva di perderlo se avessero continuato il combattimento.
Creed festeggia con la sua famiglia e il suo staff la sua magnifica vittoria. Quando torna in America porta la moglie e la figlia sulla tomba del padre, che non visitava da mesi, per presentargliele e per annunciargli la sua vittoria contro l’uomo che gli fu fatale molti anni prima e quindi che è stata una vittoria anche in suo onore. Ultima scena che si vede sono Ivan e Viktor Drago che corrono uno di fianco all’altro sorridenti e scherzando come mai si era visto prima d’ora; segno che anche nel cuore più freddo l’amore per la famiglia va oltre tutto e tutti.
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